Illinois Museo Nacional del Cine de Turín celebra el genio creativo del artista británico Peter Greenawayconsiderado uno de los más importantes registros experimentales que viven en el mundo. Autore di film magistrali quali El misterio del jardín de Compton House (1982)Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (1989)La última tempestad (1991) y la trilogía de Las aventuras de Tulse Luper (2003)Greenaway muestra uno spiccato e preponderante interesse per l’arte pittorica, che trasporta nei suoi lavori, siempre caratterizzati da un fuerte impacto visual e da temática extrema. Con su estilo inconfundible y su capacidad de reinventar el lenguaje cinematográfico, Greenaway en sus trabajos ofrece una profunda investigación en el arte visual del cine contemporáneo, mucho más importante rispetto all’intreccio narrativo e alla spettacolarità.
“In che modo la Mole Antonelliana echeggia il cinema, se pensiamo che l’edificio venne terminato nel 1889 in Italia, ovvero sette anni prima che il cinema fosse inventato in Francia, nel 1895? racconta Peter Greenaway. L’architettura è esotica e bizzarra e difficilmente definibile come convencional, ma vale sicuramente la pena proteggerla. Extrañamente, è una struttura per tutte le stagioni, un po’ come il cinema stesso. È un po’ di tutto. E forse c’è una corrispondenza: l’edificio è sicuramente molto visibile, identificativo per Torino come la Tour Eiffel lo è per Parigi, e altrettanto liberalmente interpretabile. Si diceva che tutto esistesse solo per essere messo in un libro. Ora possiamo tranquillamente dire che tutto esiste per essere messo in un film. E poiché sembra che il cinema stia morendo, un giorno potremo dire che tutto esiste per essere messo in un museo del cinema”.
“Sono passati quasi trent’anni da quando Peter Greenaway è entrato per la prima volta nella Mole Antonelliana – sublínea Enzo Ghigo presidente del Museo Nacional del Cine. En estos decenios, el monumento simbólico de Turín es Diventato uno de los museos más importantes del mundo, è stato visitato da millonesi di persone e ha ospitato molte delle star más importante del cine di tutti i tempi. Sono trascorsi quasi trent’anni, eppure il ricordo della Mole è rimasto vivido nella mente y nel cuore di Greenaway, al punto da diventare quasi un’ossessione. Tanto da raccontarla e disegnarla: con una penna o una matita e quello che aveva sottomano, siano scontrini, buste, ritagli di libri o giornali, filtri di caffè, il grande regista britannico ha plasmato cento variazioni del capolavoro di Alessandro Antonelli. Abbiamo quindi ritenuto fondamentale vivere l’arte di Greenaway, sia con una performance en vivo sia con la stampa di un volume che racconta le 100 anime della Mole Antonelliana”.
A Greenaway le entregarán el premio Stella della Mole
El amplio omaggio del Museo Nacional del Cine Un Greenaway preveía Martes 24 de septiembre a las 18:30 la entrega del premio Stella della Moleil riconoscimento cinematografico che viene assegnato a figure di spicco del cinema internazionale e che, con la loro arte, hanno dato contributi significativativi al mondo del cinema, una celebrazione del cinema d’autore e della creatività artistica che onora coloro che hanno lasciato un’ impronta indelebile nel panorama cinematografico mondiale.
A seguir, Peter y Pip Greenaway che saranno i protagonistai di una Actuación en vivo que lo incluya lectura di una selección de 30 racconti brevi scritti da Greenaway e mai pubblicati, raccolti libro Él leyó hasta bien entrada la noche. Di longhezza variabile entre las 2 y las 20 derechas, sará la ocasión para madurarcorrere il rapporto tra racconto letterario e narrazione cinematografica. A seguir, La introducción a ella Proyección del cortometraje El clavo que falta, Un proyecto dedicado a La última cena di Leonardo, una’opera multimediale unica, capace di fondere narrazione, docufilm e musica per svelare misteri irrisolti, aperti da anni.
La será precedente la actuación en vivo, Lunes 23 de septiembre a las 20:30 en Cinema Massimoverrà presentado en anteprima mundial el volumen 100 diseños de mole El cura de Domenico De Gaetano. “L’ha disegnata un centinaio di volte, l’ha filmata, l’ha raccontata e ne ha persino reinventato l’illuminazione: è una storia longa 30 anni quella che lega Peter Greenaway alla Mole Antonelliana, una storia iniziata prima ancora che il monumento simbolo di Torino diventasse la sede del Museo Nacional del Cine. Y que aún continúa – sublínea Domenico De Gaetano. Il libro racconta, attraverso 100 disegni su carta, scontrini e bustine da tè di come la Mole unita alla magia del cinema possa essere reinventata in modi infiniti, interpretando ruoli completamente diferente, ven en una película. Ma soprattutto approfondisce lo stretto legame tra uno dei registi più creativi e la città di Torino”.
El volumen, editado por Editorial Silvanapresenta un ricco saggio che racconta l’idea che sottende il volume a firma di Domenico De Gaetanodirector del Museo Nacional del Cine e ideador del proyecto, un testo di Giovanni Bogani che racconta il Greenaway cinematografico in versione personale e un contributo di Valentino Catricalàche analizza il profondo rapporto tra arte e cinema nell’opera del regista inglese.
Greenaway, muerte y descomposición del cine el Stefano Bessoni sarà presentado el 23 de septiembre
La serata sarà anche ocasionale per presentare il volume Greenaway, muerte y descomposición del cine el Stefano Bessonirealizado y publicado por Laboratorio Bakemono en colaboración con el Museo Nacional del Ciney él mismo lo define “un quaderno di appunti, riflessioni e illustrazioni su Peter Greenaway, colui che mi ha fatto capire che un film altro non è che un contenitore illimitato, nel quale rinchiudere concetti, teorie e ossessioni. È uno de los autores más importantes del cine contemporáneo, un artista che si nutre di pittura, scrittura, musica, teatro, danza e di ogni forma espressiva che si possa immaginare. Il suo cinema complesso, enciclopedico e artificioso, è un gioco creativo infinito che strizza l’occhio a Lewis Carroll, Jorge Luis Borges e Italo Calvino, un territorio fiabesco, spesso rawle, sconcertante, nel quale smarrirsi per esplorare le sfaccettature più inattese dell’ animo umano, dell’intelletto e del corpo”.
A seguir, Peter Greenaway mi Saskia Boddeke introdurranno la proiezione di El alfabeto de Greenaway (2017) el Saskia Boddekemoglie del regista e innovativa artista visual multimediale, che in este documental racconta il marito in maniera ironica e sperimentale seguendo un alfabeto filmico poetico e surreale. Le tematiche care al regista vengono sviluppate attraverso uno scbio generazionale con la figlia Pip fatto di quesiti, scherzi, poesie, racconti, gesti, creazioni, disegni, visite nei musei, rimandi amarcord su una spiaggia nordica e chiacchierate al bar.