Mentre ancora si stanno annunciando le nomination ai Globos de Oro 2025arriva a sorpresa la candidatura nella categoria Miglior film in lingua non inglese per bermejo (qui la recensione) di Maura Delperoche già dalla sua presentación alla Mostra di Venezia ha catturato l’attenzione internazionale.
La película también es la actriz italiana para la carrera de nominación al Oscar 2025 en esta categoría. E’ el segundo año consecutivo en cui l’Italia compare nella cinquina dei Golden Globes, l’anno scorso arrivò in nomination con
Io Capitán de Matteo Garrón. El premio andò all’imbattibile
Anatomía de una caduta. Io Capitán Doppiò la nominación a los Oscar 2024, pero también en esta ocasión el premio y el La Zona de Interés.
bermejo
racconta dell’ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria.
Racconta Maura Delpero: “Mio padre ci ha lasciati un caldo pomeriggio d’estate. Prima di chiuderli per sempre, ci ha guardati con occhi grandi e stupiti di bambino. L’avevo già sentito che da anziani si torna un po’ fanciulli, ma non sapevo che quelle due età potessero fondersi in un unico viso. Nei mesi a seguire è venuto a trovarmi in sogno. Era tornato nella casa della sua infanzia, a Vermiglio. Aveva sei anni e due gambette da stambecco, mi sorrideva sdentato, portava questo film sotto il braccio: quattro stagioni nella vita della sua grande famiglia. Una historia de niños y adultos, tra morti e parti, delusioni e rinascite, del loro tenersi stretti nelle curve della vita, e da collettività farsi individui. Una historia de alta cuota, con i suoi muri di neve. Di odore di legna e latte caldo nelle mattine gelate. Con la guerra lontana e siempre presente, vissuta da chi è rimasto fuori dalla grande macchina: le madri che hanno guardato il mondo da una cucina, con i neonati morti per le coperte troppo corte, le donne che si sono temute vedove, i contadini che hanno aspettato figli mai tornati, i maestri ei preti che hanno sostituito i padri. Una historia de guerra sin bomba, né grandi battaglie. Nella logica ferrea della montagna che ogni giorno ricorda all’uomo quanto sia piccolo.